Istantanea

Il gruppo multinazionale ENI opera nei campi petrolifero, del gas naturale, del petrolchimico, della produzione di energia elettrica.

Struttura e settori

Il gruppo ENI è composto da più di 200 società controllate, localizzate in più di 70 paesi. La capogruppo, ENI S.p.a, è quotata sia sulla borsa di Milano, che su quella di New York.

Le attività di Eni sono gestite attraverso la ripartizione in tre divisioni: la Divisione E&P (Exploration and Production), che si occupa di esplorazione e produzione di idrocarburi; la Divisione G&P (Gas and Power), che si occupa della vendita del gas, ma anche della produzione e della vendita di energia elettrica; la Divisione R&M (Refining and Marketing) che gestisce la raffinazione e la commercializzazione dei prodotti petroliferi (tra cui la benzina).

Per quanto riguarda le attività di esplorazione e produzione, Eni è attiva nell’esplorazione, sviluppo ed estrazione di olio e gas naturale complessivamente in 44 paesi. I principali sono: Italia, Algeria, Angola, Congo, Egitto, Ghana, Libia, Mozambico, Nigeria, Norvegia, Kazakhstan, Regno Unito, Stati Uniti e Venezuela.

Nel 2016 la produzione di idrocarburi è stata di 1,76 milioni di boe (barili equivalenti di petrolio) al giorno. Complessivamente ha sotto controllo riserve certe per 7.490 milioni di boe, che assommano una “vita utile residua” di 11,6 anni. Realizza un profitto di 2,7$ per boe.

Produce energia da fonti rinnovabili attraverso il “Progetto Italia”, utilizzando aree industriali di proprietà per una capacita complessiva prevista di circa 220 MWp.  Ha siglato nuovi progetti per la produzione di energia rinnovabile anche in Algeria, Tunisia, Ghana.

Per quanto riguarda la commercializzazione di gas ed energia elettrica nel 2016 Eni ha venduto in tutto il mondo  88,93 miliardi di metri cubi di gas. In Italia, dove Eni conta 7,8 milioni di clienti (9 milioni compreso la vendita di energia elettrica), sono stati venduti 38,43 miliardi di metri cubi di gas. Ha prodotto 21,78 terawattora di energia elettrica e ne ha venduto 37,05.

Per quanto riguarda il comparto raffinazione, vendita e petrolchimica, nella “rete Europa” vende 8,59 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi attraverso 5.622 stazioni di servizio gestite per suo conto da Agip. Eni ha anche prodotto 5.646 migliaia di tonnellate di prodotti petrolchimici e 191 migliaia di tonnellate di biocarburanti.

 

 

Controllate

L’elenco completo delle società controllate è disponibile alle pagine 315-335 del Bilancio consolidato 2016.

Proprietà

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha il controllo di fatto di Eni SpA: detiene direttamente il 3,9% delle quote societarie e indirettamente, tramite la Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP SpA), il 23,4%, per un complessivo 30,3%. Circa il 55% delle quote è in mano ad azionisti istituzionali e il resto è nelle mani di “investitori retail” (13%) e piccolo azionariato.

[Consob: 2017]

Dipendenti

[Dicembre 2016]

Impiega complessivamente 33.536 dipendenti: 12.494 nella divisione esplorazione e produzione; 4.261 in quella Gas & Power; 10.858 nella divisione Refining & Marketing e Chimica.

Dirigenti

Il presidente di Eni è Emma Marcegaglia; l’amministratore delegato e direttore generale è Claudio de Scalzi. Il consiglio di amministrazione è inoltre formato da Andrea Gemma, Pietro Guindani, Karina Litvack, Alessandro Lorenzi, Diva Moriani, Fabrizio Pagani, Domenico Livio Trombone e rimarrà in carica fino al 2019. Dei nove membri del consiglio di amministrazione, sei sono stati scelti dalla lista presentata dal Ministero dell’economia e delle finanze (cosiddetta lista di “maggioranza”) e 3 dalla lista presentata da investitori istituzionali italiani ed esteri (lista di “minoranza”).

 

Fatturato

Nel 2016, il gruppo ha ricavato complessivamente 55,762 miliardi di euro.

Profitti

Eni ha realizzato nel 2016 un utile netto negativo di 1,464 miliardi.

Comportamenti

Ambiente

Tenuto conto di tutte le attività nel 2016 Eni ha emesso 40,10 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti e ha prelevato 1851 milioni di metri cubi d’acqua per le proprie operazioni.

 

Corruzione

A maggio 2017 i pm della procura di Milano, Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno confermato la richiesta di rinvio a giudizio per Claudio Descalzi (attuale A.d.), Paolo Scaroni (A.d. all’epoca dei fatti) e altri nove indagati, accusati di corruzione internazionale insieme alle società ENI e Shell (indagate sulla base della legge sulla responsabilità amministrativa degli enti). La presunta tangente sarebbe stata versata da Eni e Shell a politici nigeriani, tra i quali l’ex ministro del petrolio Dan Etete, per l’acquisizione nel 2011 di un giacimento petrolifero in Nigeria e ammonterebbe a 1 miliardo e 92 milioni di dollari.